Si può morire per overdose di marijuana?


Si può morire per overdose di marijuana?
Max Sargent

Molte fonti di informazione sostengono che l'overdose di cannabis è un rischio reale. Sono soltanto bufale senza senso, o è davvero possibile morire per overdose da cannabis?

La possibilità di morire per overdose da cannabis è una domanda che l'essere umano si pone ormai da tempo immemorabile. Soprattutto da quando la marijuana ha iniziato ad essere stigmatizzata.

Tutti conosciamo i classici poster di propaganda diffusi negli anni '70. Essi sostenevano che chi consumava marijuana potesse diventare pazzo, compiere omicidi o suicidi, e persino morire. Ancora oggi circolano molte notizie false riguardanti il rischio di overdose da cannabis.

Molte persone tendono a scorrere velocemente i titoli degli articoli, senza leggerli interamente e senza condurre ricerche personali e approfondite sull'argomento. Non c'è quindi da meravigliarsi che certe leggende diventino virali, riuscendo a condizionare l'opinione pubblica riguardo alla cannabis.

L'OVERDOSE DA CANNABIS IN COLORADO NON È MAI AVVENUTA

L'OVERDOSE DA CANNABIS IN COLORADO NON È MAI AVVENUTA

Chi ha letto questo genere di articoli, forse ricorderà i titoli apparsi durante il 2017, nei quali si affermava che un ragazzino del Colorado era morto per overdose di cannabis.
È difficile dimenticare il primo episodio di overdose di cannabis della storia, oltretutto con un bambino come protagonista. Questa storia si è diffusa parallelamente alle notizie delle scoperte entusiasmanti sulla pianta di marijuana.

Questa volta però non si è trattato di un articolo satirico, scritto da qualche autore sconosciuto. La storia è stata assemblata usando notizie provenienti da fonti attendibili.

Considerando il tragico epilogo della storia, molti hanno iniziato a chiedersi se la causa della morte non sia stata in qualche modo ingigantita. Il bambino era stato ricoverato in un ospedale del Colorado, dopo una crisi epilettica che lo aveva lasciato in stato catatonico e senza riflesso faringeo.

Precedentemente, il comportamento del bimbo era stato descritto come "irritabile e letargico". Durante la permanenza in ospedale, aveva avuto un arresto cardiaco, risultato poi fatale.

Secondo i medici che lo stavano curando, Thomas Nappe e Christopher Hoyte, il bambino presentava alte concentrazioni di marijuana nel flusso sanguigno. Per questo stabilirono che la cannabis era stata la causa principale del decesso. Altri dottori, però, non erano molto convinti di questa spiegazione.

UNA CLAMOROSA MONTATURA

In una intervista del Washington Post, condotta dopo l'incidente, Nappe dichiarò "Non stiamo assolutamente dicendo che la marijuana abbia ucciso il bambino."[1] Hoyte commentò inoltre: "L'unica sostanza estranea che abbiamo trovato è la marijuana. Elevate concentrazioni di marijuana nel suo flusso sanguigno.

È l'unica cosa che abbiamo trovato." Ha anche aggiunto: "Il piccolo non ha mai dato segni di miglioramento. Una serie di sintomi concatenati ha portato infine all'arresto cardiaco. Il bambino ha smesso di respirare ed è morto."

In seguito Nappe e Hoyte scoprirono che il bimbo era morto per miocardite, una malattia causata dall'infiammazione del muscolo cardiaco. Ad ogni modo, ritennero che la cannabis potesse aver provocato la miocardite. La parola chiave è appunto "ritennero".

Nel loro rapporto conclusero che "esiste una correlazione plausibile tra la marijuana e il decesso del bambino, il che giustifica la necessità di ulteriori ricerche." Questo è quanto i medici credono sia successo. Ma è impossibile stabilire cosa sia avvenuto realmente. Pertanto, affermare che la marijuana sia stata la causa della morte, è prematuro e totalmente inaccurato.

"Bisogna raccogliere maggiori informazioni per dimostrare che tale collegamento sia reale" ha affermato il Dr. William Checkley, professore di medicina, salute internazionale e biostatistica alla Johns Hopkins University. Checkley crede che alcune delle valutazioni dei dott.Hoyte e Nappe siano corrette.

Tuttavia, ritiene che questa vicenda non dimostri un collegamento definitivo tra esposizione alla cannabis e miocardite. "È possibile che le condizioni cardiache del bambino si siano sviluppate in modo del tutto casuale ed indipendente dall'esposizione alla mairjuana".

È interessante osservare che, quando si tratta di scoperte scientifiche, gli studi su scala ristretta e le prove aneddotiche richiedono sempre "ulteriori indagini e ricerche approfondite", prima di essere classificate ufficialmente come trattamenti. Invece, quando si tratta di demonizzare la cannabis, le persone non vedono l'ora di trovare un legame tra marijuana e vari disturbi o malattie, persino quando non esiste alcuna prova concreta.

LA SATIRA PUÒ CONFONDERE

Oltre alle vicende che alla fine si rivelano false o esagerate, può accadere che alcuni articoli satirici vengano fraintesi.

Ad esempio, un articolo su huslerz.com intitolato "59 Persone Morte per Overdose di Marijuana in Colorado e Washington Dopo la Legalizzazione" si è diffuso rapidamente nel web.[2] Ma non tutti coloro che l'hanno letto hanno capito che non si trattava di un articolo serio.

Il Daily Currant, un famoso sito satirico, ha pubblicato un titolo altrettanto eclatante (che poi è stato rimosso): "37 Persone Morte per Overdose di Marijuana nel Primo Giorno di Legalizzazione".

Ora, basterebbe leggere i primi paragrafi di questi due articoli per capire che si trattava semplicemente di notizie umoristiche. Ad ogni modo, gli oppositori della marijuana hanno sfruttato questi titoli, diffondendoli su internet e attaccando "liberali" e "democratici", colpevoli di legalizzare una sostanza pericolosa per la vita (alziamo gli occhi al cielo).

Alcune persone hanno scioccamente creduto a queste bufale, ridicolizzando pubblicamente la propria ingenuità. È divertente osservare i loro video su twitter e youtube, nei quali esprimono le loro opinioni e la loro indignazione.

LE LEGGENDE RIDICOLE VENGONO USATE COME TATTICHE INTIMIDATORIE

È evidente che la paura della morte viene spesso sfruttata per spaventare le persone ed allontanarle dalla cannabis. Tuttavia, nel corso degli anni sono nate molte altre leggende e pregiudizi ridicoli legati al consumo di marijuana.

Una di queste teorie afferma che la ganja "fa diventare gay". Tale frase può risultare allarmante per alcune persone. Tuttavia, l'idea che la cannabis possa alterare in qualche modo l'orientamento sessuale di una persona è totalmente assurda.

È una leggenda vecchissima, nata all'epoca in cui si pensava che la cannabis rendesse immorali e mentalmente instabili. Tale convinzione era abbinata al concetto retrogrado che l'omosessualità fosse una malattia mentale, causata dall'assunzione di droghe. Chiaramente, entrambe le teorie erano false al 100%.

Un altro pregiudizio errato ma purtroppo ampiamente diffuso, è che fumare ganja possa causare la distruzione delle cellule cerebrali. A tal proposito, molti oppositori della cannabis fanno riferimento al famigerato studio Heath/Tulane del 1974. Il Dr. Heath, della Tulane Medical School di New Orleans aveva svolto delle ricerche sulle scimmie, giungendo alla conclusione che la cannabis distruggeva le cellule cerebrali. Solo molti anni dopo, si scoprì che i suoi metodi di ricerca erano stati a dir poco discutibili.

Heath aveva applicato delle maschere antigas alle scimmie, esponendole all'equivalente di 60 spinelli nel giro di 5 minuti. Egli condusse questo esperimento ogni giorno, per 3 mesi. Inoltre, dal momento che il volto delle scimmie veniva coperto dalle maschere per 5 minuti al giorno, esse rischiavano essenzialmente di soffocare ogni volta. È probabile che proprio questa mancanza di ossigeno abbia provocato la degenerazione delle cellule cerebrali nelle cavie.

Dopo il 1974, vennero svolti altri due studi simili (ma molto più etici). Uno fu condotto da Charles Rebert e Gordon Pryor, del SRI International.[3] L'altro era diretto da William Slikker, del National Center for Toxicological Research. Entrambi gli scienziati analizzarono le conseguenze di un'esposizione giornaliera alla cannabis nelle scimmie. Nessuno di loro riusci a dimostrare che la marijuana provocasse effetti negativi sul cervello.

QUINDI È POSSIBILE RAGGIUNGERE UN'OVERDOSE DI MARIJUANA OPPURE NO?

QUINDI È POSSIBILE RAGGIUNGERE UN'OVERDOSE DI MARIJUANA OPPURE NO?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo innanzitutto capire cosa significa veramente arrivare ad un'overdose. Tutte le sostanze che assimiliamo - droghe, alcol, cibo - influiscono sul nostro organismo in modi diversi.

Tutto ciò che consumiamo può risultare tossico in determinate quantità - persino l'acqua. È stato calcolato che la dose letale (LD50) di cannabis è tra 1:20.000 e 1:40.000. Ciò significa che dovreste consumare circa 20-40.000 volte la quantità di cannabis presente in un normale spinello nell'arco di 15 minuti, per ottenere effetti potenzialmente pericolosi per la vita. In pratica dovreste fumare circa 760kg di ganja nel giro di qualche minuto.

Non sembra un'eventualità molto concreta, giusto? In sostanza, non è possibile raggiungere un'overdose di cannabis. Tale concetto è ribadito anche dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, il quale afferma:

"Dal momento che i recettori cannabinoidi, a differenza dei recettori degli oppiacei, non sono situati nelle aree encefaliche che controllano la respirazione, non è possibile che si verifichino overdosi letali di cannabis o di cannabinoidi".[4]

INTOSSICAZIONE DA CANNABIS

INTOSSICAZIONE DA CANNABIS

Dunque, abbiamo capito che non è possibile raggiungere un'overdose da cannabis. Che sollievo! Tuttavia, anche se la cannabis non è letale, può capitare di consumare una quantità di ganja eccessiva. I sintomi in genere sono lievi, ma possono includere reazioni sia fisiche che psicologiche, come ad esempio:

  • Bocca secca
  • Dilatazione delle pupille
  • Bruciore/arrossamento degli occhi
  • Perdita di memoria a breve termine
  • Paranoia/ Paura/ Ansia
  • Perdita di energia
  • Mancanza di concentrazione
  • Diminuzione delle abilità verbali
  • Perdita delle capacità motorie
  • Rallentamento della coordinazione motoria
  • Mancanza di respiro
  • Aumento del battito cardiaco
  • Tremori
  • Brividi / Sudorazione abbondante
  • Disorientamento
  • Disturbi gastrici

Se vi capita di consumare una dose di ganja eccessiva, la cosa migliore da fare è cercare di restare calmi. Recatevi in un luogo tranquillo e confortevole, restate idratati e respirate in modo costante e regolare.

Tutto sommato, non c'è molto altro da fare, oltre ad attendere che gli effetti svaniscano gradualmente. Man mano che lo sballo si affievolisce, anche i sintomi diventeranno più gestibili. Potete trovare alcuni consigli utili su come comportarsi in caso di intossicazione da cannabis qui.

In ogni caso, tenete sempre a mente che, indipendentemente dalle sensazioni spiacevoli causate da una quantità di ganja eccessiva, non è possibile in alcun caso arrivare ad un'overdose di marijuana.

Riferimenti

  1. ^ The Washington Post, The truth behind the first marijuana overdose death headlines, recuperate January-29-2019
    Legame
  2. ^ Huzlers, 59 People die of marijuana overdose in Colorado and Washington after legalization, recuperate January-29-2019
    Legame
  3. ^ CA NORML, Marijuana Health Mythology, recuperate January-29-2019
    Legame
  4. ^ National Cancer Institute, Cannabis and cannabinoids (PDQ®)–Health professional version, recuperate January-29-2019
    Legame

Max Sargent
Max Sargent

Max si è ormai specializzato da diversi anni nella scrittura di articoli su cannabis e sostanze psichedeliche. Con la forte convinzione che un atteggiamento aperto ed onesto nei confronti delle droghe e della politica antidroga possa migliorare la vita di molti, cerca di offrire opinioni approfondite e razionali sull'argomento.