Quali Sono Gli Effetti Della Cannabis Sulla Memoria?


Quali Sono Gli Effetti Della Cannabis Sulla Memoria?
Adam Parsons

“Senti ma... dove ho messo la macchina?...” Vi chiedete quali sono gli effetti della cannabis sulla memoria?

“Senti ma... dove ho messo la macchina?...”

Da “Cheech & Chong” a “Harold & Kumar” e tutti gli altri, gli sballoni sono comunemente ritratti come felici, ma smemorati e distratti. E gran parte delle persone che fanno o hanno fatto uso di cannabis saranno d'accordo sul fatto che, dopo aver fatto un po' di tiri da un cannone o da un chillum, ci saranno più probabilità di smarrire gli oggetti o di dimenticare perché vi siete appena alzati dalla sedia.

Ma cosa dice esattamente la scienza riguardo all'uso di cannabis ed ai suoi effetti sulla memoria?

La memoria è generalmente divisa in due categorie, a breve e a lungo termine.

La memoria a breve termine può definirsi come la capacità di mantenere attivata l'informazione, in modo che sia prontamente disponibile per un breve lasso di tempo. La memoria a breve termine perdura di solito circa 15-30 secondi.

La memoria a lungo termine invece, è la capacità di immagazzinare e ricordare informazione per più lunghi periodi di tempo, indefinitamente.

La memoria a lungo termine può venire ulteriormente scomposta in differenti categorie, che comprendono memoria esplicita, memoria implicita, e memoria autobiografica. Per evitare di essere troppo tecnici, non esploreremo queste ultime più in dettaglio.

La scienza suggerisce che l'uso di cannabis pregiudica entrambe, la memoria a breve e quella a lungo termine. Si ritiene generalmente che il principale cannabinoide responsabile degli effetti negativi della cannabis sulla memoria sia il tetraidrocannabinolo, o THC, la principale sostanza psicoattiva presente nella cannabis.

Sebbene non sia chiaro in che modo esattamente il THC alteri la funzione della memoria negli umani, si ritiene che questo si debba all'effetto della sostanza sull'ippocampo, un'area del cervello dei mammiferi responsabile della gestione di memoria, apprendimento, ed emozioni.

L'ippocampo sembra possedere la più elevata concentrazione di recettori CB1 del cervello, che sono uno dei recettori principali attivati dal THC e da altri cannabinoidi.

Il cannabidiolo (o CBD), un altro dei cannabinoidi più importanti, spesso apprezzato per il suo aiuto nel trattamento dell'epilessia (fra varie altre patologie), ha in realtà degli effetti sulla memoria sorprendenti, che esploreremo brevemente più sotto.

EFFETTI A BREVE TERMINE

EFFETTI A BREVE TERMINE

Uno dei più evidenti effetti della cannabis è la perturbazione che provoca sulla memoria a breve termine. Quando si è sotto l'effetto della cannabis, diventa fondamentalmente più difficile creare dei nuovi ricordi mentre si è stonati.

Questa perturbazione della memoria a breve termine è basicamente ciò che provoca quella tipica smemoratezza che sperimentate quando siete sotto l'effetto, come dimenticare dove avete messo una cosa, o cosa stavate per fare. La cannabis altera anche la nostra “memoria di lavoro”, un tipo di memoria a breve termine che usiamo quando stiamo cercando di imparare qualcosa di nuovo.

Uno studio del 2004 eseguito da ricercatori del San Francisco Brain Research Institute (Istituto per la Ricerca sul Cervello) e SAM Technology, ha testato la memoria di lavoro di 10 adulti immediatamente dopo il consumo di cannabis.[1]

Dopo aver consumato cannabis, i partecipanti venivano sottoposti ad un test spaziale “N-back”, che richiedeva loro di esaminare una serie di simboli ed immagini, ed identificare quelli che erano stati loro mostrati appena pochi istanti prima. Le risposte di coloro che avevano consumato cannabis furono registrate come molto più lente ed imprecise rispetto a quelle di coloro che avevano ricevuto un placebo.

La cannabis influenza anche la nostra capacità di rievocare eventi che si sono verificati mentre eravamo stonati, e durante un breve lasso di tempo mentre lo stono sta svanendo.

Questi effetti sulla memoria a breve termine tendono ad essere temporanei. Uno studio del 2002, di ricercatori dello University College di Londra, ha mostrato che, mentre il THC altera significativamente le capacità di ricordare fino a due ore dopo il consumo, non ha effetti residui persistenti dopo 24 o 48 ore.[2]

EFFETTI A LUNGO TERMINE

Gli effetti della cannabis sulla nostra memoria a lungo termine, purtroppo, sono molto più preoccupanti.

Uno studio del 2006, pubblicato nel JAMA Internal Medicine Journal, ha trovato una forte correlazione fra l'esposizione a lungo termine alla marijuana ed il deterioramento della memoria verbale in persone di mezza età (fra 18 e 30 anni).[3] Lo studio comprendeva un campione di più di 5000 partecipanti che si erano precedentemente iscritti ad un altro studio, non in relazione con questo, che indagava il rischio di sviluppo del rischio cardiovascolare nei giovani adulti.

Durante una serie di visite successive, ai partecipanti veniva chiesto di riferire se avessero fatto uso di cannabis nel mese precedente alla visita. Vennero anche sottoposti a vari test cognitivi che miravano alla memoria verbale, velocità di elaborazione, e funzione esecutiva.

Lo studio scoprì che l'uso di marijuana a lungo termine aveva un impatto significativo sulla memoria verbale. In media, per ogni 5 anni di uso di cannabis, il 50% dei partecipanti dimenticava 1 parola su una lista di 15 presentata loro come parte del test.

QUAL È L'IMPATTO DEL CBD SULLA MEMORIA?

Il THC ha decisamente rubato le luci dei riflettori per quanto riguarda gli studi che esaminano gli effetti dell'uso di cannabis sulla memoria. Tuttavia, il CBD ha mostrato di avere alcuni sorprendenti effetti per proprio conto.

Mentre i suoi effetti sulla memoria non sono completamente chiari, uno studio pubblicato nel British Journal of Psychiatry nel 2010 suggerisce che più elevate concentrazioni di CBD potrebbero in realtà aiutare a controbilanciare le alterazioni cerebrali provocate dal THC.[4]

L'Istituto Nazionale americano di Salute Mentale (US National Institute of Mental Health) ha anche riportato che il CBD potrebbe aiutare a ridurre il danno cerebrale causato dalla sbronza. I ricercatori dell'istituto hanno scoperto che la somministrazione combinata di CBD ed etanolo riduceva fino al 60% la morte di cellule cerebrali indotta dall'alcool nell'ippocampo e nella corteccia entorinale del cervello.

Degli studi hanno anche suggerito che le proprietà neuroprotettive del CBD reclamano ulteriori investigazioni della capacità che ha questa sostanza di prevenire l'insorgere di malattie quali Parkinson, demenza, o Alzheimer.

Ancora una volta, la ricerca in questo campo è molto recente e limitata, ma vale decisamente la pena di tenerne conto.

CANNABIS E PTSD (DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS)

CANNABIS E PTSD (DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS)

Dunque, ci siamo occupati degli effetti dell'uso di cannabis (a breve e lungo termine) sulla memoria, e le conclusioni sono piuttosto evidenti: la cannabis, e specialmente il THC, altera la nostra memoria a quasi tutti i livelli.

Ma cosa ne pensereste se vi dicessimo che c'è una sorta di lato positivo di queste notizie in qualche modo preoccupanti?

Sebbene in generale non pensiamo all'alterazione della memoria come a qualcosa di positivo, può essere benefica nel trattamento di disturbi basati sull'ansia, come il PTSD.

Trattare e gestire i sintomi di PTSD con marijuana medicinale è qualcosa che recentemente ha ricevuto molta attenzione, e ragionevoli prove scientifiche mostrano che la cannabis può aiutare ad impedire la reminiscenza di memorie perturbatrici provocate da scene di guerra, violenza, abusi sessuali, o aggressioni.

I veterani ammettono comunemente di fare uso di cannabis come maniera di trattare il PTSD provocato dalla guerra, al posto dei regolari farmaci da prescrizione.

La ricerca ha mostrato in modo consistente che il sistema endocannabinoide umano gioca un ruolo importante nel PTSD.

Inoltre, le persone con PTSD son ritenute avere una maggior disponibilità di recettori CB1. Perciò, l'uso di marijuana potrebbe effettivamente aiutare a trattare i sintomi di PTSD, almeno nel breve periodo. Comunque, come è spesso il caso nella ricerca cannabica, occorrono maggiori prove per poterlo confermare.

Riferimenti

  1. ^ NCBI, Effects of marijuana on neurophysiological signals of working and episodic memory, recuperate November-19-2018
    Legame
  2. ^ NCBI, Cognitive and subjective dose-response effects of acute oral Delta 9-tetrahydrocannabinol (THC) in infrequent cannabis users., recuperate November-19-2018
    Legame
  3. ^ NCBI, Association Between Lifetime Marijuana Use and Cognitive Function in Middle Age: The Coronary Artery Risk Development in Young Adults (CARDIA) Study., recuperate November-19-2018
    Legame
  4. ^ NCBI, Impact of cannabidiol on the acute memory and psychotomimetic effects of smoked cannabis: naturalistic study: naturalistic study [corrected]., recuperate November-19-2018
    Legame

Adam Parsons
Adam Parsons

Come giornalista professionista, scrittore e copywriter nel settore della cannabis, Adam scrive da molto tempo di tutto ciò che è psicoattivo, di CBD e di tutti i temi legati a questo mondo. In un mercato in continua evoluzione, Adam usa la sua laurea in giornalismo multimediale per stare al passo con la ricerca scientifica contemporanea ed arricchire tutti i suoi progetti con importanti informazioni.