Assumendo Olio di CBD Si Può Fallire un Test Antidroga?


Assumendo Olio di CBD Si Può Fallire un Test Antidroga?
Steven Voser

Il CBD è diventato un integratore alimentare molto famoso ed apprezzato, ed è ormai il beniamino della comunità medico-scientifica. Ma l'olio di CBD può essere rilevato da un test antidroga? Scopriamo se il consumo di olio di CBD può mettere a rischio la reputazione o il posto di lavoro.

Cercando “vantaggi del CBD” su Google, emerge immediatamente una lista di potenziali benefici: “potrebbe alleviare il dolore”, “potrebbe attenuare ansia e depressione”, “può ridurre l'acne”, “può supportare la salute del cuore”. Grazie a tutte queste dichiarazioni di possibili effetti positivi a livello fisico e mentale, il CBD ha attirato l'interesse del pubblico. Ma da queste grandi promesse scaturiscono anche alcuni rischi. Uno di essi riguarda la possibilità che la molecola venga rilevata da un test antidroga. Quindi, il CBD può generare un risultato positivo in un test antidroga? O non c'è nulla di cui preoccuparsi?

In questo articolo esamineremo i fattori che possono generare un risultato positivo in un test antidroga, analizzeremo la presenza del THC nei prodotti a base di CBD e scopriremo come evitare di fallire un test quando utilizziamo l'olio di CBD.

L'Olio di CBD Può Essere Rilevato da un Test Antidroga?

Assumendo olio di cbd si può fallire un test antidroga?

Entriamo subito nel vivo della discussione rispondendo brevemente: in teoria, no. Di per sé, il CBD non può generare un risultato positivo in un test antidroga. Infatti, queste tipologie di test sono progettate per rilevare il THC, il principale componente psicotropo della cannabis.

Prima di fornire una risposta più dettagliata, dobbiamo esaminare la procedura dei test antidroga. Esistono quattro principali metodi, ciascuno con specifici protocolli e requisiti.

Nei paragrafi successivi analizzeremo ognuno di essi, per comprenderne meglio il funzionamento.

Come Funziona un Test Antidroga per la Cannabis?

Assumendo olio di cbd si può fallire un test antidroga?

In base al tipo di campione prelevato, un test antidroga può rilevare la presenza di THC, o dei suoi metaboliti, fino a 90 giorni dopo l'ultimo consumo di cannabis. Tuttavia, la frequenza di assunzione e la quantità di cannabis consumata possono prolungare tale periodo. Anche il tipo di test influisce sul lasso di tempo entro il quale il THC viene rilevato.

Ecco come funziona: Quando il THC entra in circolo nell'organismo, una parte viene immagazzinata nelle cellule adipose, dove può rimanere per lunghi periodi. Con il passare del tempo, il THC immagazzinato viene rilasciato nuovamente nell'organismo. Pertanto, la quantità di THC rilevabile può fluttuare per diversi giorni dopo aver sospeso il consumo di cannabis.

Nella sezione precedente abbiamo citato quattro principali tipologie di test antidroga. I più comuni sono quelli che analizzano saliva ed urina, e risultano anche i più adatti da eseguire sul luogo di lavoro.

Test su Urina e Saliva

Iniziamo con il test delle urine. Questo speciale metodo misura il numero di metaboliti di THC presenti nel sistema calcolati in nanogrammi per litro. Questo significa che non è necessario ripulire completamente il proprio organismo per superare il test.

Se in un campione di urina vengono rilevati meno di 50ng/l, probabilmente il test sarà considerato negativo. Tuttavia, i valori limite possono essere molto bassi, ad esempio 20ng/l, o elevati fino a 100ng/l.

Di seguito elenchiamo i periodi di tempo entro i quali il THC potrebbe essere rilevato nelle urine, in base alla frequenza di utilizzo della cannabis:

  • Uso occasionale: fino a 8 giorni
  • Quattro volte a settimana: fino a 20 giorni
  • Una volta al giorno, ogni giorno: dai 30 ai 45 giorni
  • Più volte al giorno, ogni giorno: fino a 75 giorni

Analizziamo ora il test sulla saliva.

A differenza del test sulle urine, nel test sulla saliva non esistono valori soglia, poiché si tratta di un esame introdotto piuttosto recentemente. Un altro fattore da considerare è che il test sulla saliva può rilevare il THC fino a 12–24 ore dall'ultimo utilizzo. Anche in questo caso, l'intervallo di tempo dipende dalla quantità di cannabis assunta e dalla frequenza di somministrazione.

Chi assume cannabis saltuariamente, dovrebbe superare questo test senza troppe difficoltà. I fumatori regolari, invece, dovrebbero interrompere il consumo di ganja per almeno un paio di giorni, se possibile. Inoltre, è importante tenere in considerazione la potenza del THC. In altre parole, fumare una varietà con il 10% di THC non sarà problematico quanto assumere un concentrato con un dab rig.

L'ultimo fattore, estremamente importante, è l'igiene orale. Chi spazzola i denti regolarmente ed utilizza il collutorio ha maggiori probabilità di superare un test antidroga sulla saliva. Questa abitudine è molto utile anche per i fumatori incalliti.

Test del Capello

Devono trascorrere circa cinque giorni, prima che il consumo di THC possa essere rilevato in un campione di capelli. Tuttavia, dal momento che la sostanza penetra in profondità nel follicolo, questo test antidroga può individuarne la presenza per alcuni mesi successivi. Quasi tutti i test esaminano un campione di circa 4cm, misurato dalla radice, tenendo presente che, in media, i capelli crescono di circa 1cm al mese.

Il modo migliore per eludere questo tipo di test antidroga è radersi completamente i capelli. Per una maggiore sicurezza, si può depilare anche il resto del corpo.

Analisi del Sangue

Il prelievo di sangue per determinare la presenza di THC viene effettuato raramente, poiché la procedura richiede l'intervento di un medico professionista. Inoltre, nel giro di qualche ora, il THC viene smaltito dal flusso sanguigno. Secondo alcune fonti, il THC può restare nel sangue fino a 36 ore, mentre secondo altri, non più di 3 o 4.

Pertanto, è sufficiente interrompere brevemente il consumo di cannabis per fare in modo che il sangue sia privo di THC. Questo vale anche per i consumatori più assidui.

L'Olio di CBD Contiene THC?

Analisi del sangue

In alcuni casi, l'olio di CBD potrebbe contenere minime tracce di THC.

Esistono tre tipologie di olio di CBD: isolato, ad ampio spettro e a spettro completo. Il primo è composto esclusivamente da CBD puro, senza nessun altro cannabinoide. L'olio ad ampio spettro, invece, contiene un assortimento di altri cannabinoidi, ma è completamente privo di THC. Le formule a spettro completo non possono contenere più dello 0,2% di THC, secondo le normative UE, e lo 0,3% secondo gli standard della Food and Drug Administration statunitense.

L'Olio di CBD a Spettro Completo Può Generare un Risultato Positivo in un Test Antidroga?

Questa è una domanda importante da porsi, soprattutto se non si ha molta esperienza con l'olio di CBD. La risposta è uguale a quella fornita in precedenza: in teoria, no.

Per essere considerato legale, un prodotto a base di CBD a spettro completo non può contenere più dello 0,2-0,3% di THC, una quantità davvero esigua. Se tale soglia viene superata, l'olio di CBD non può più essere definito legale, e potrebbe causare problemi a chi deve sottoporsi ad un test antidroga.

Tuttavia, i prodotti che rispettano le regole dovrebbero contenere una dose di THC irrisoria, non rilevabile da un test antidroga anche se vengono assunti quotidianamente. Ovviamente, una dose eccessiva di olio di CBD può aumentare il rischio di ottenere un risultato positivo al test, ma, per la maggior parte dei consumatori, tale problema non sussiste.

Per essere assolutamente certi di non assumere dosi di CBD eccessive, è importante scegliere prodotti al CBD di alta qualità, testati da laboratori indipendenti. Considerando la popolarità della molecola, è anche possibile chiedere consiglio al proprio medico riguardo il dosaggio raccomandato.

Come Capire se l'Olio di CBD è di Alta Qualità?

L'olio di cbd a spettro completo può generare un risultato positivo in un test antidroga?

Come fare per capire se un olio di CBD è di alta qualità? Per rispondere a questa domanda, occorre valutare diversi aspetti:

  • Metodo di estrazione: L'olio di CBD di prima scelta generalmente viene prelevato dalla pianta tramite CO₂ supercritica. Questa tecnica garantisce un'estrazione sicura ed incontaminata, senza residui o additivi. Viceversa, è essenziale stare alla larga da prodotti al CBD che utilizzano solventi come propano, esano o butano, poiché potrebbero contenere agenti contaminanti nocivi.
  • Provenienza della materia prima: L'olio di CBD dovrebbe provenire da un'area in cui le aziende agricole sono soggette a specifiche certificazioni di qualità. Se un prodotto è stato testato da un laboratorio accreditato ISO/IEC, significa che è totalmente privo di pesticidi ed altri residui dannosi.
  • Etichetta: Nei prodotti più affidabili, l'esatta quantità di cannabidiolo è specificata sull'etichetta. Parlando di numeri, in un flacone da 10ml la dose di CBD ideale è pari a 250–1000mg. Più la cifra è elevata, più il prodotto è concentrato.
  • Test indipendenti: È importante controllare che il prodotto sia stato sottoposto ad analisi da parte di un laboratorio indipendente. Quasi tutte le aziende rendono pubbliche tali informazioni, stampandole sulle confezioni o sul foglietto illustrativo, o pubblicandole sul proprio sito web. Se i dati non sono reperibili, o non vengono forniti, è preferibile stare alla larga da quel prodotto.
  • Livelli di THC adeguati: Una dose di THC inferiore al limite dello 0,2–0,3% non genera alcuno sballo. Pertanto, se emergono effetti psicoattivi, probabilmente si tratta di un prodotto contraffatto.
  • Prezzo: Gli ingredienti usati per ottenere un olio di CBD di alta qualità sono piuttosto costosi. Se un prodotto è fin troppo economico, meglio pensarci due volte, prima di acquistarlo.
  • • Nessuna informazione medica: Negli ultimi anni, il CBD ha ricevuto molto supporto dalla comunità medica. Tuttavia, prima di rilasciare dichiarazioni definitive, è necessario svolgere indagini più accurate. Qualsiasi affermazione arbitraria a supporto di presunti benefici va considerata un campanello d'allarme.

L'Olio di CBD Può Generare un Risultato Falso Positivo in un Test Antidroga?

L'olio di cbd a spettro completo può generare un risultato positivo in un test antidroga?

Ecco un'altra importante domanda che necessita di chiarimenti. Prima di tutto, dobbiamo capire cosa si intende per falso positivo.

Un falso positivo non equivale necessariamente ad un fallimento del test antidroga. Semplicemente, significa che il test ha rilevato tracce di THC nel campione esaminato.

Una delle possibili cause è il metodo di analisi. Di solito, si applica una procedura chiamata gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS). Questa tecnica prevede l'utilizzo di un agente, l'anidride trifluoroacetica (TFAA), per individuare la sostanza stupefacente assunta.

Tuttavia, questo agente, combinato con altri reagenti, espone il CBD a condizioni di acidità, che possono trasformare la molecola in THC e generare un risultato falso positivo. Al giorno d'oggi, i laboratori più avanzati adottano sistemi che non richiedono l'utilizzo di TFAA. In questo modo è possibile individuare in modo accurato tutti i cannabinoidi presenti ed ottenere risultati affidabili in appena dieci minuti.

Per quanto riguarda l'olio di CBD, sarebbe necessario consumarne in grandi quantità, per ottenere un risultato positivo in un test antidroga. Quindi, chi assume esclusivamente CBD, e riceve un risultato positivo, può chiedere un ulteriore test di conferma. A questo punto, il test può essere ripetuto usando la stessa procedura o un metodo diverso.

Come Fare per Evitare di Fallire un Test Antidroga Dopo Aver Assunto Olio di CBD?

L'olio di cbd a spettro completo può generare un risultato positivo in un test antidroga?

A volte, seppur raramente, può capitare di ottenere un risultato falso positivo. Indipendentemente dalla precisione del test, ciò può compromettere la reputazione di un individuo e la sua posizione lavorativa.

Chi assume CBD, dovrebbe sempre scegliere prodotti di alta qualità, forniti da aziende affidabili. Abbiamo già elencato i parametri da tenere in considerazione per non cadere nella trappola dei prodotti scadenti.

Soprattutto, però, è importante continuare a svolgere ricerche autonome e consultare un medico in caso di dubbi sul dosaggio o sulla scelta del prodotto. Dopo aver trovato un olio di CBD di alta qualità, potrete assumerlo in piena sicurezza.

Steven Voser
Steven Voser

Steven è un veterano del giornalismo sulla cannabis che ha approfondito ogni aspetto in questo campo. I suoi interessi risiedono in particolare nella cultura e nell’emergente scienza della cannabis, oltre che nel modo in cui si sta evolvendo il panorama della sua legalizzazione in tutto il mondo.