Come incrementare la CO₂ nella tua coltivazione di cannabis indoor


Come incrementare la CO₂ nella tua coltivazione di cannabis indoor
Luke Sumpter

Quando coltivi indoor, aggiungere CO₂ può aiutare ad incrementare la crescita e la produzione delle tue piante di cannabis. Visita CannaConnection per il resto!

Coltivare cannabis indoor può diventare una sfida, i coltivatori sono sempre alla ricerca di nuove tecniche e migliorie per ottenere il massimo dalle loro piante.

In questo articolo andremo ad osservare come utilizzare la CO₂ per incrementare la resa delle vostre piante di cannabis indoor. Per articoli simili e notizie correlate alla cannabis ricordatevi di aggiungere il nostro sito ai preferiti e non dimenticatevi di visitarci regolarmente per non perdere le ultime novità.

LE PIANTE COME UTILIZZANO LA CO₂?

Prima di parlare dei metodi per aumentare i livelli di CO₂ nella vostra coltivazione è importante capire come le piante la utilizzano.

L'anidride carbonica è un gas incolore, inodore, vitale per le forme di vita sulla terra. È particolarmente importante per la crescita delle piante perchè ha il ruolo centrale nella fotosintesi clorofilliana.

Le piante assorbono la CO₂ dall'ambiente che le circonda tramite gli stomi (piccoli pori sulla loro epidermide). Durante la fotosintesi, le piante utilizzano una combinazione di anidride carbonica ed energia del sole (o altre sorgenti di luce) per produrre zuccheri ed ossigeno.

Mentre l'ossigeno viene rilasciato nell'ambiente, le piante utilizzano gli zuccheri per incrementare la crescita. Quindi, aumentando la quantità di CO₂ nell'atmosfera potrete potenzialmente incrementare il ritmo di crescita delle vostre piante quindi di conseguenza aumentare la resa.

CONSIDERAZIONI IMPORTANTI PRIMA DI INIZIARE

Aggiungere CO₂ alla vostra coltivazione indoor è una procedura relativamente complessa che richiede alcune attrezzature speciali. Vi consigliamo di evitare di sperimentare con la CO₂ se non avete abbastanza esperienza nella coltivazione indoor.

Se state cercando di aumentare la resa delle vostre piante di cannabis, ci sono modi più semplici da provare prima di aggiungere la CO₂ alla vostra coltivazione.

Prima di tutto dovrete assicurarvi di coltivare piante sane prima di pensare a qualsiasi tecnica di coltivazione avanzata. Assicuratevi inoltre di dare un occhio a tutti i nostri articoli sulla coltivazione indoor per iniziare a costruire una solida base di conoscenza su come le piante di cannabis crescono per poterle spingere al massimo del loro potenziale.

In secondo luogo assicuratevi di aver investito in strumentazione professionale per la vostra grow box prima di investire in un kit CO₂. È importante che l'area di coltivazione sia sigillata per evitare perdite di CO₂ e soprattutto dovrete utilizzare lampade, sistema di ventilazione, genetiche e nutrienti di qualità.

COME AGGIUNGERE LA CO₂ ALLA VOSTRA COLTIVAZIONE DI CANNABIS

Quando vi sentirete sicuri ed avrete un'abile esperienza di coltivazione ed un sistema professionale di coltivazione, sarete pronti per aumentare la vostra produzione aggiungendo la CO₂.

Ricordatevi, per risultati migliori dovrete investire in un kit di qualità che misuri i ppm (parti per milione) della CO₂ nella vostra coltivazione. Senza una misura esatta di quanta CO₂ si trova nell'atmosfera è virtualmente impossibile calcolare se le vostre piante sono esposte alla quantità giusta.

I livelli di CO₂ nella nostra atmosfera sono in media 400ppm. I livelli ideali di CO₂ per aumentare la produzione nelle piante di cannabis è approssimativamente da 1,200 a 2,000ppm. Studi dimostrano che livelli di CO₂ oltre i 10,000 ppm possono incrementare la crescita notevolmente. Purtroppo lavorare in un ambiente saturo di CO₂ è difficile dato che livelli oltre i 3,000ppm sono pericolosi per gli esseri umani, concentrazioni di circa 5,000ppm sono considerate letali.

I due modi più comuni di introdurre extra CO₂ alla vostra coltivazione di cannabis comprendono l'utilizzo di generatori o serbatoi (che a breve andremo ad esplorare in modo dettagliato)

L'ideale è che la CO₂ venga immessa nella coltivazione dall'alto. Il gas è più pesante dell'ossigeno quindi naturalmente andrà a posarsi sul fondo. Dovrete utilizzare delle ventole o un sistema di ventilazione per assicurarvi che la CO₂ venga sparsa in modo uniforme attraverso la stanza.

Ricordatevi di introdurre la CO₂ in modo graduale tenendo d'occhio a come reagiscono le piante. Dovrete inoltre aumentare la potenza dell'illuminazione e la temperatura (a circa 29-32° o 85-90°F) altrimenti le piante verranno danneggiate.

La CO₂ va sempre aggiunta alla coltivazione quando le luci sono accese e le piante sono in fotosintesi.

I due modi più comuni di introdurre extra CO₂ alla vostra coltivazione di cannabis utilizzano generatori o serbatoi.

Generatori di CO₂: I generatori di CO₂ sono simili a riscaldatori per patio e bruciano propano o altri gas naturali per produrre anidride carbonica. È importante prendere nota del fatto che producano calore in più che può diventare difficoltoso da regolare specialmente in aree piccole.

Serbatoi di CO₂: I serbatoi di CO₂ contengono anidride carbonica compressa che può essere rilasciata in modo leggero nell'atmosfera. Sono ideali per piccole coltivazioni oppure per coltivatori che non vogliono un ulteriore preoccupazione sul produrre la loro CO₂ utilizzando un generatore.

Per assicurarvi di ottenere il miglior risultato dalla vostra CO₂ dovrete monitorare in modo facile e veloce il livello di anidride carbonica nella vostra area di coltivazione.

La via più facile per poterlo fare è investire in un tester per CO₂. I modelli base partono da circa 110 Euro.

La coltivazione indoor sta diventando sempre più popolare per differenti motivi che includono quelli legali e di spazio. Qualunque sia il vostro motivo se state cercando il massimo dalle vostre piante indoor, vi consigliamo vivamente di sperimentare con i livelli di CO₂.

Luke Sumpter
Luke Sumpter

Negli ultimi sette anni, Luke ha lavorato come giornalista nel settore della cannabis e come ricercatore nell’ambito della salute. In questo periodo ha sviluppato un’approfondita conoscenza dei risultati scientifici sul sistema endocannabinoide, della fitochimica della cannabis e delle tecniche di coltivazione.