La marijuana altera il modo in cui ascoltiamo la musica?


La marijuana altera il modo in cui ascoltiamo la musica?
Miguel Antonio Ordoñez

La cannabis ha fama di rendere tutto più divertente. Ma davvero marijuana e musica creano una speciale sinergia? Fumiamo, alziamo il volume, e stiamo a vedere.

Quali che siano i vostri gusti musicali, dovete avere di quei momenti in cui la musica è la miglior medicina per una calma e rilassante serata in casa. Suoni e musica, si sa, rendono le persone felici e rilassate. Forse non arrivate (ancora) al punto di confezionare le vostre scalette musicali in modo da adattarle a particolari varietà e/o umori, ma se vi piace la cannabis probabilmente vi piace anche ascoltare della buona musica quando fumate.

Certe volte il tempo vola quando si è stonati, e certe altre rallenta tanto che sembra strisciare. Sebbene non allucinogene, alcune varietà cannabiche possono avere effetti “intrippanti”. E quando si è fuori come un balcone, non c'è niente di meglio che della buona musica.

Alcuni credono che la cannabis possa alterare la nostra percezione di spazio e tempo, e che tale alterazione della percezione possa aiutare chi la consuma a percepire dei suoni che altrimenti passerebbero inosservati, o ad interpretare con maggior chiarezza il significato di un brano.

Ma qual è il punto nella combinazione di cannabis e musica? Certa erba fa davvero sentir meglio la musica?

In molti hanno tentato di definire con precisione ciò che accade nel cervello sotto l'effetto di erba potente e decibel.

I 6 LIVELLI DELLA COSCIENZA

I 6 livelli della coscienza

Timothy Leary era un grande sostenitore dell'auto-sperimentazione, ed assumeva abitualmente dosi di miriadi di psichedelici, ascoltando musica, in nome della scienza. Leary credeva che esistessero 6 livelli di coscienza, così come lo espone nel suo rivoluzionario saggio “The Politics, Ethics, and Meaning of Marijuana” (“Politica, Etica, e Significato della Marijuana”), pubblicato nel libro del 1969 “The Marijuana Papers”.[1]

La sua ricerca di espansione della coscienza lo portò a concludere che la marijuana, in qualità di psichedelico leggero, può guidare una persona al livello 3, noto anche come il livello della Consapevolezza Sensoriale. Leary era convinto che i musicisti che fumavano erba stessero raggiungendo tale livello di coscienza, in qualche modo concentrando più acutamente la membrana del timpano sulle onde sonore.

STUDI SCIENTIFICI PIÙ RECENTI

Nel settembre 2017, "l'International Journal of Neuropsychopharmacology” ha pubblicato uno studio effettuato in Gran Bretagna, dal titolo “La Cannabis Smorza gli Effetti della Musica nelle Regioni del Cervello Sensibili a Ricompensa ed Emozione”. Questo studio è il primo che analizza in maniera specifica gli effetti combinati di musica e cannabis sul cervello umano.[2] 

I campioni di cannabis utilizzati nello studio erano due varietà fornite da Bedrocan in Olanda. I partecipanti vaporizzavano Bedrobinol, con THC al 12% e trascurabile presenza di CBD, e Bediol, dall'alto contenuto di CBD al 7,5% e solo il 6% di THC.

Ovviamente, veniva somministrato anche un placebo. La cosa più interessante è stata la scelta della musica classica. Forse l'erba non era adatta alle musiche? Chissà che tipo di risultati avrebbero dato OG Kush e Cypress Hill, o Lemon Haze e Neil Young?

Queste scoperte suggeriscono che la cannabis con alto THC e basso o nullo CBD riduce di fatto le risposte naturali del nostro cervello alla musica. C'era però anche una buona notizia: si è scoperto che il CBD compensa i possibili effetti negativi del THC.

LA LEGGE DELL'UNO

Ci sono anche coloro che credono in qualcosa di completamente diverso, e secondo alcuni “The Law of One/The Ra Material” (“La Legge dell'Uno” – che potrebbe, o meno, essere stato trasmesso da un'entità extraterrestre) ci offre il punto di vista di ET. In sostanza, professa che “tutto è uno”, nel senso che tutte le cose partecipano della medesima essenza.[3]

I rilassanti effetti della marijuana potrebbero semplicemente aprirci i canali per ricevere ed apprezzare la musica a livelli più profondi. Se ammettiamo che siamo tutti connessi con la coscienza co-creatrice, è allora plausibile che la musica composta e interpretata sotto l'effetto della cannabis suonerà meglio all'udito affine di altri fumatori d'erba. 

FATE VOI STESSI LA PROVA

Se alcune persone preferiscono la musica classica o Bob Marley, altre ascoltano con piacere le voci degli uccelli o il suono delle onde sulla spiaggia. Qualunque possa essere la spiegazione, o perfino qualunque sia la teoria che preferite seguire, la musica può rendere quasi tutto migliore, e assolutamente “accarezzare” il vostro stono.

E allora, fate voi stessi la prova; mettete su una bella lista di brani la prossima volta che ve ne fumate una.

Riferimenti

  1. ^ goodreads, The Marijuana Papers, recuperate December-09-2017
    Legame
  2. ^ International Journal of Neuropsychopharmacology, Cannabis Dampens the Effects of Music in Brain Regions Sensitive to Reward and Emotion, recuperate December-09-2017
    Legame
  3. ^ The Law of One, The Law of One, recuperate December-09-2017
    Legame

Miguel Antonio Ordoñez
Miguel Antonio Ordoñez

Miguel Ordoñez è uno scrittore professionista di lunga data. Dopo la sua laurea in teorie e tecniche della comunicazione di massa, Miguel ha accumulato oltre 13 anni di esperienza. Ha trattato una vasta gamma di argomenti, con la passione per gli sport da combattimento, la salute mentale e, naturalmente, la cannabis.