10 consigli per massimizzare le rese delle varietà autofiorenti


10 consigli per massimizzare le rese delle varietà autofiorenti
Steven Voser

Stai pensando di coltivare delle piante di cannabis autofiorenti? Vuoi spingere al limite i tuoi raccolti, senza danneggiare le tue preziose piante? Non fare nulla prima di aver letto questi 10 consigli! Ti metteremo sulla giusta strada per ottenere raccolti abbondanti da autofiorenti sane.

Sicuramente avrai già sentito parlare di autofiorenti. Sono varietà di cannabis che completano il loro ciclo di vita in poco tempo, hanno dimensioni contenute e, ovviamente, fioriscono automaticamente dopo poche settimane di crescita. Tuttavia, padroneggiare l'arte di coltivare questo particolare sottotipo di cannabis può risultare complicato, soprattutto quando si tratta di massimizzare i raccolti. In questo articolo condivideremo 10 suggerimenti per aiutarti a padroneggiare la coltivazione delle autofiorenti, in modo da poter ottenere la maggior quantità di cime possibile!

Quanto possono produrre le varietà di cannabis autofiorenti?

10 consigli per massimizzare le rese delle varietà autofiorenti

Le seedbank pubblicizzano regolarmente le loro autofiorenti come piante capaci di produrre da 50 a 500g/m² (o anche di più) nelle coltivazioni indoor. Alcuni considerano che alcune autofiorenti siano capaci di produrre 300g/pianta o più, ma si tratta di stime gonfiate. Tieni presente che le seedbank si riferiscono ai raccolti delle loro varietà basandosi sul peso del raccolto ancora umido (che dopo l'essiccazione e la concia può ridursi di un 75%). Inoltre, ricorda che queste cifre si basano generalmente su condizioni di crescita perfette o quasi, piuttosto difficili da ricreare per molti coltivatori amatoriali.

Pertanto, facendo una stima approssimativa, un coltivatore intermedio che usa genetiche solide ed un buon impianto di coltivazione dovrebbe riuscire a raccogliere tra 50 e 150g di cime ancora umide (tra 30 ed 80g in secco) per ogni pianta coltivata. Tuttavia, ci sono molte variabili che possono influenzare la resa, ma ne parleremo più in dettaglio nei prossimi paragrafi.

Produttività delle autofiorenti vs fotoperiodiche

Le autofiorenti sono state a lungo criticate per la loro scarsa produttività. Sebbene queste critiche fossero vere dopo il loro primo esordio sul mercato, oggi sono del tutto irrilevanti. Le moderne varietà autofiorenti possono produrre raccolti eccezionali che soddisfano le esigenze dei coltivatori commerciali e superano di gran lunga quelle dei coltivatori amatoriali.

Se sei abituato a coltivare varietà fotoperiodiche, dovrai frenare un po' le tue aspettative durante la sperimentazione o il passaggio alle autofiorenti. A differenza della cannabis fotoperiodica, le autofiorenti hanno un ciclo di crescita vegetativa limitato che dura circa 3–4 settimane.

Sebbene ci siano delle eccezioni a questa regola, le autofiorenti tendono a diventare più piccole delle varietà fotoperiodiche (che invece possono essere lasciate crescere in fase vegetativa indefinitamente), soprattutto quando subiscono dello stress. Di conseguenza, le piante autofiorenti sono generalmente meno produttive rispetto alle loro cugine fotoperiodiche, anche se questo varia in base alle tue capacità e al tuo stile di coltivazione.

Dal punto di vista produttivo, il divario tra le varietà autofiorenti e fotoperiodiche si è ridotto drasticamente grazie alle nuove genetiche e al miglioramento dell'ibridazione.

10 consigli per ottenere raccolti più abbondanti dalle autofiorenti

Produttività delle autofiorenti vs fotoperiodiche

Sebbene offrano la semplicità della fioritura automatica, le particolari caratteristiche di crescita delle piante di cannabis autofiorenti possono ostacolare il raggiungimento delle rese massime. Tuttavia, grazie ai 10 consigli riportati qui di seguito, potrai ottenere ottimi raccolti dalle tue autofiorenti coltivate con facilità a casa tua.

1. Scegli la varietà giusta

Partiamo dall'inizio. Il raccolto sarà soddisfacente solo se la genetica delle tue piante lo consentirà. Per assicurarti di ottenere le maggiori rese produttive, investi in genetiche di qualità provenienti da seedbank rispettate. L'acquisto di semi autofiorenti appositamente ibridati per produrre piante stabili e produttive ti darà maggiori possibilità di successo rispetto all'acquisto di una confezione di semi vecchi. Inoltre, ti garantirà che i soldi spesi per fertilizzanti, terreno, attrezzature per la coltivazione, illuminazione, ecc. non vadano sprecati per una varietà scadente e poco produttiva.

Le seedbank ed i breeder lavorano duramente per creare varietà che non solo producano più fiori, ma anche cime più pesanti e resinose. Le autofiorenti ben coltivate possono produrre cime grandi e voluminose con un ottimo rapporto calice-foglia (il che aumenta le rese e semplifica il trimming). Le seedbank ibridano le varietà anche per rendere più vigorosa la crescita e ti accorgerai che le autofiorenti di migliore qualità crescono velocemente fino a diventare piante forti e sane, mostrando una naturale resistenza a parassiti, agenti patogeni e stress ambientale.

2. Far germinare le autofiorenti direttamente nei vasi finali

Sebbene le varietà fotoperiodiche rispondano molto bene al trapianto graduale, le autofiorenti no. Data la loro breve fase vegetativa, le autofiorenti normalmente non riescono a riprendersi completamente dallo stress del trapianto prima di entrare in fioritura. Inoltre, le autofiorenti trapiantate possono mostrare segni di crescita stentata, assumendo dimensioni più piccole con meno siti per le cime e, di conseguenza, con rese finali inferiori. Tendono anche a sviluppare cime meno compatte e più ariose e possono anche sviluppare fiori maschili (ermafroditismo) in risposta ad un eventuale stress.

Non importa l'attenzione con cui le trapianterai, il semplice processo di sollevare le radici per poi adagiarle in un altro substrato provocherà stress alle piante. Quando si coltivano varietà autofiorenti, questa risposta naturale può essere compensata allungando la fase vegetativa delle piante, dando loro il tempo di riprendersi dallo stress del trapianto prima di fiorire. Questo non è possibile quando si coltivano le varietà autofiorenti, motivo per cui dovresti far germinare i semi autofiorenti nei loro vasi finali.

3. Adottare un ciclo di luce di 18/6

Le autofiorenti sono nate grazie alla scoperta della Cannabis ruderalis, una particolarissima sottospecie di cannabis che cresce in alcune parti del mondo come Siberia e Russia. A differenza delle varietà indica e sativa, la Cannabis ruderalis fiorisce naturalmente dopo circa 4 settimane di crescita vegetativa. Le autofiorenti di oggi contengono circa il 10% di genetica ruderalis. Questa quantità è sufficiente per conferire ai nuovi ibridi il tratto autofiorente della ruderalis, pur consentendo di ottenere gli alti livelli di cannabinoidi e le cime grandi e compatte dei loro genitori indica/sativa.

Grazie alla loro genetica ruderalis, le autofiorenti non richiedono un cambiamento nel loro ciclo di luce per iniziare a fiorire. Quindi, per massimizzare la crescita durante il loro breve ciclo di vita, si consiglia di esporle ad un programma di illuminazione di 18/6 dallo stadio di plantula fino al raccolto.

4. Evitare le tecniche di training ad alto stress

Le varietà fotoperiodiche rispondono molto bene alle tecniche di training. Potature, cimatura e Super Cropping possono spingere le piante a massimizzare la loro produttività. Tuttavia, le autofiorenti non rispondono molto bene alle tecniche di training ad alto stress, spesso chiamate HST (High Stress Training). Ancora una volta, questo è dovuto al loro breve ciclo di vita e a come passano automaticamente dalla fase vegetativa a quella di fioritura. Dal momento che non c'è modo di impedire la fioritura di una varietà autofiorente, è difficile per loro riprendersi completamente dallo stress di una tecnica HST prima di iniziare a fiorire. A sua volta, le tecniche HST applicate alle autofiorenti fanno di solito più male che bene, portando a piante rachitiche e raccolti mediocri.

Tradizionalmente, i coltivatori e i breeder raccomandavano di non utilizzare nessuna tecnica di training sulle autofiorenti. Oggi, invece, un numero crescente di coltivatori considera che l'applicazione della tecnica LST (Low Stress Training) aiuti a produrre cime più grandi ed uniformi.

5. Adottare il SOG (Sea of Green)

Il Sea of Green, o SOG, è una tecnica colturale per la cannabis che prevede di far crescere a distanza ravvicinata un gran numero di piante di piccole dimensioni, massimizzando l'esposizione alla luce e lo spazio disponibile. Al momento del raccolto, lo spazio di coltivazione dovrebbe avere l'aspetto di un “mare di piante verdi” con chiome di grandezza uniforme. Infatti, il SOG è una delle tecniche preferite dai coltivatori commerciali per la sua capacità di produrre raccolti abbondanti in tempi record. Le varietà autofiorenti si prestano particolarmente bene alle coltivazioni SOG, grazie alle loro piccole dimensioni e alla loro breve durata.

Per coltivare autofiorenti adottando la tecnica SOG dovrai prima scegliere una varietà adatta a questo tipo di configurazione. Cerca delle varietà robuste con una genetica stabile per assicurarti che le piante crescano il più uniformemente possibile. A questo punto, pianta i semi in vasi leggermente più piccoli del solito (quelli tra 10 e 15l vanno benissimo per le colture SOG di autofiorenti) e posizionali ad una distanza di circa 40–50cm l'uno dall'altro. Mantieni le piante sotto luci CFL durante lo stadio di plantula, prima di cambiare il ciclo di luce a 18/6 sotto una normale lampada di coltivazione per farle crescere normalmente.

6. Concimare correttamente

Sia i coltivatori principianti che quelli esperti hanno spesso difficoltà a concimare adeguatamente le autofiorenti. Queste varietà tendono a rimanere più piccole ed hanno una fase vegetativa molto più breve rispetto alle piante fotoperiodiche. Quindi, è normale che abbiano bisogno di meno concimazione. Purtroppo, molti cadono nella trappola della sovraconcimazione per la falsa convinzione che più fertilizzante equivalga ad una crescita maggiore.

Per ottenere i migliori risultati, ti consigliamo di coltivare le autofiorenti in un terriccio naturale con un buon equilibrio di macro e micronutrienti. Puoi preparare questo tipo di terriccio in casa combinando fertilizzanti naturali come compost, torba, perlite, vermiculite, farina di pesce o ossa, cenere ed altro ancora.

7. Non annaffiare troppo

Gli eccessi d'acqua sono un errore comune tra i coltivatori principianti che si avvicinano per la prima volta alla cannabis. Sebbene sia una pianta assetata, la sovrairrigazione può causare seri danni alle radici, arrestare la crescita ed introdurre parassiti ed agenti patogeni nella stanza di coltivazione o nel giardino. Gli eccessi di acqua durante lo stadio di plantula o nelle prime settimane di fase vegetativa può anche uccidere le piante.

Date le loro dimensioni più piccole e la struttura delle radici più contenuta, le autofiorenti richiedono in genere meno acqua rispetto alle loro controparti fotoperiodiche. La quantità esatta di acqua di cui ha bisogno una pianta varia anche a seconda che si stia coltivando indoor o outdoor e dalle temperature presenti nella stanza o armadio di coltivazione o in giardino. In genere, ti consigliamo di inserire il dito indice per circa 4–6cm nel terreno di coltivazione e di annaffiare solo quando questa porzione di terriccio risulterà asciutta al tatto.

8. Mantenere sano e vivo il terreno

La salute del suolo è estremamente importante quando si coltiva la cannabis. Un terreno sano non serve solo a sostenere le radici, ma fornisce anche un assortimento di sostanze nutritive per alimentare la crescita delle piante, oltre ad una ricca combinazione di vita microbica per aiutarla a nutrirsi, sviluppare radici forti e rimanere protetta da agenti patogeni e parassiti.

Quando coltivi varietà autofiorenti, ti consigliamo di dedicare tempo e sforzi alla preparazione di un terreno ricco per le piante. Creare un “super-soil” a casa è molto facile e ti fornisce un substrato di coltivazione di qualità superiore a qualsiasi terriccio acquistato in negozio. Coltivando piante di marijuana autofiorenti in un terreno ben lavorato, non dovrai fare altro che aggiungere piccole quantità di concime e melassa nelle settimane di fioritura ed otterrai cime di prima qualità. Inoltre, il semplice atto di acquistare tutti gli ingredienti e preparare il proprio “super-soil” in casa può svelarti nuovi orizzonti del regno vegetale.

9. Usare vasi in tessuto

I vasi in tessuto stanno ottenendo sempre più successo tra i coltivatori di cannabis di tutto il mondo e per delle buone ragioni. Offrono numerosi vantaggi rispetto ai classici vasi in terracotta o plastica. Innanzitutto, i vasi in tessuto favoriscono la potatura ad aria. Quando le radici di una pianta raggiungono il bordo del vaso ed entrano in contatto con l'ossigeno, queste si potano automaticamente invece di avvolgersi a spirale attorno ai bordi del vaso (fino a degenerare nel cosiddetto “root-bound”, un aggrovigliamento di radici).

In secondo luogo, i vasi in tessuto consentono all'aria di passare intorno ed attraverso il substrato delle piante, il che ha due principali vantaggi: mantiene una temperatura ottimale intorno alle radici e consente al terreno di coltura di asciugarsi più rapidamente ed in modo più uniforme dopo ogni irrigazione/concimazione. Questo, a sua volta, può aiutare a prevenire lo sviluppo di malattie fungine nel sistema radicale.

10. Prendere appunti della propria coltivazione

Ultimo, ma non meno importante, tra i migliori metodi per ottenere raccolti abbondanti dalle piante autofiorenti (o da qualsiasi tipo di cannabis che tu voglia coltivare) è tenere un diario di coltivazione. Tenere traccia di tutti i tipi di varietà coltivate e delle diverse variabili che influiscono sulla coltivazione (come terriccio, tempi di fioritura, fertilizzanti, ecc.) può evidenziare i migliori passaggi fatti nelle coltivazioni precedenti, nonché le possibili cose da migliorare.

Quando si avvia una nuova coltivazione di autofiorenti, bisognerebbe tenere traccia delle seguenti variabili in un diario di coltivazione:

  • La varietà che stai coltivando
  • Il substrato di coltura che stai utilizzando
  • Tutti i fertilizzanti che stai applicando
  • Qualsiasi misura di controllo dei parassiti che stai implementando
  • Quanto tempo impiegano i tuoi semi a germinare
  • Quanto ci mettono le piante a crescere e a fiorire
  • Eventuali complicazioni durante la crescita (parassiti, agenti patogeni, piante ermafrodite)
  • Peso finale del raccolto umido e secco
  • Ed altro ancora…

Quali sono le varietà autofiorenti più produttive?

10. prendere appunti della propria coltivazione

Le autofiorenti hanno indubbiamente rivoluzionato l'industria della cannabis e per buone ragioni. Le odierne autofiorenti vantano rese spettacolari in tempi record e senza nemmeno doversi preoccupare di cambiare il ciclo di luce. Se sei pronto a testimoniare il potenziale delle moderne autofiorenti nelle tue coltivazioni indoor o outdoor, assicurati di dare un'occhiata alla nostra selezione delle 10 autofiorenti più produttive ed inizia subito a coltivarle!

Steven Voser
Steven Voser

Steven è un veterano del giornalismo sulla cannabis che ha approfondito ogni aspetto in questo campo. I suoi interessi risiedono in particolare nella cultura e nell’emergente scienza della cannabis, oltre che nel modo in cui si sta evolvendo il panorama della sua legalizzazione in tutto il mondo.