Cos'è il Charas? Brevi cenni storici e come realizzarlo da soli


Cos'è il Charas? Brevi cenni storici e come realizzarlo da soli
Steven Voser

Probabilmente avrete già sentito parlare di Shatter e BHO, due dei più famosi concentrati di cannabis sul mercato. Ma conoscete il charas, l'estratto più antico della storia?

Per alcune persone i concentrati di cannabis rappresentano un metodo di consumo relativamente nuovo. In realtà, essi esistono da secoli. Uno degli estratti più antichi usati dall'uomo, e molto apprezzato ancora oggi, è il charas. Il charas è quasi uguale all'hashish, ma viene ottenuto con una procedura diversa.

In India il charas è considerato sacro. Viene usato durante le cerimonie religiose ed è molto famoso anche nei Paesi circostanti. Di solito contiene ricche dosi di THC, un sapore delizioso, ed effetti intensi. Ma in realtà il charas offre molto più di questo. Se volete immergervi nella vischiosa storia del charas, capire come si usa e come è fatto, ecco a voi un approfondimento sull' "oro nero" dell'Himalaya.

COS'È ESATTAMENTE IL CHARAS?

Il charas ha molti aspetti in comune con altre forme di hashish, ma è comunque unico nel suo genere. La procedura per ottenere il charas è uguale a quella di molti estratti in cui è prevista la separazione dei tricomi (lo strato cristallizzato e appiccicoso che ricopre i fiori di cannabis) dal resto della pianta di cannabis. Ad ogni modo, per ricavare il charas si utilizzano esclusivamente le cime fresche, mentre per le altre forme di hashish vengono usati i fiori essiccati e un gran numero di tecniche differenti.

Esistono varie dicerie su come venga realizzato il charas tradizionale ma, non potendole confermare, restano semplici leggende urbane. Secondo una di queste storie, occorre camminare intorno alle piante indossando abiti in pelle, o cavalcare nudi tra la cannabis. Successivamente, si dovrebbe raschiare via la resina dai vestiti in pelle o, nel secondo caso, dal cavallo e dal proprio corpo nudo.

Tuttavia, il modo più comune per ottenere il charas è usando le mani.

Nella storia dell'hashish, il termine "charas" si usava per definire ogni forma di resina di cannabis pressata. Questa definizione è cambiata nel corso del tempo, e oggi è la parola "hashish" ad indicare ogni forma di resina di cannabis compatta. Il termine "charas", invece, si riferisce soltanto al charas.

Il charas, generalmente venduto in palline o bastoncini, viene fumato con un cilum. Ma, se amate il tabacco, potete anche inserirlo in uno spinello o blunt.
Ad ogni modo, fate attenzione. In genere il charas è potentissimo, e può produrre un effetto ai limiti dello psichedelico.

Fumando charas potreste sperimentare allucinazioni e stati di coscienza alterati, oltre a difficoltà nell'articolare le parole, fame intensa, e talvolta occhi arrossati. Allo stesso tempo, gli effetti sono avvolgenti e rilassanti, proprio come quando si fa un bellissimo sogno.

ORIGINI E STORIA DEL CHARAS

ORIGINI E STORIA DEL CHARAS

Il charas è originario dell'India, in particolare delle regioni Parvati Valley e Kashmir. In queste zone è presente una grande quantità di piante di cannabis allo stato selvatico, che crescono rigogliose alle pendici dell'Himalaya attirando allevatori, cercatori di varietà e intenditori di cannabis da ogni parte del mondo. Potete trovare il charas anche al di fuori dell'India, ad esempio in Pakistan e Nepal. Tuttavia, l'India è il Paese più famoso per questo estratto.

Nelle suddette regioni, il charas viene chiamato con nomi differenti. I più diffusi sono Malana Cream e Kerala Gold. Parvati Valley è la patria del Malana Cream, un concentrato costoso e ricco di THC. Il Kerala Gold, detto anche Idukki Gold, non è molto facile da reperire al giorno d'oggi.

Il charas è molto usato nelle pratiche religiose e spirituali di ogni parte del mondo, e soprattutto nella religione induista.

La Shaiva, una setta dell'induismo, usa il charas nei rituali per venerare il Dio Shiva, il terzo dio della "Somma Trinità", che rappresenta la morte e la distruzione.

I seguaci dello Shivaismo, chiamati "shivaiti", fumano il charas tramite un cilum fatto di argilla, dopo aver ripetuto più volte i vari nomi di Shiva, tra cui Viswanatha, Mahandeo, e Mahadeva. Secondo l'induismo, il Dio Shiva è un vero appassionato di cannabis. Ecco perché quest'erba ricopre un ruolo così importante in questo culto.

COME OTTENERE IL CHARAS

COME OTTENERE IL CHARAS

Se siete interessati a mettere alla prova la vostra abilità manuale, sappiate che potete realizzare il charas anche da soli. Ad ogni modo, la procedura non è proprio semplicissima. Infatti, crea parecchio disordine, richiede una buona dose di impegno, pazienza e purtroppo, anche una tonnellata di ganja. Dovrete maneggiare parecchia resina, e le vostre mani saranno ricoperte da una densa sostanza color marrone scuro-nero.

Prima di sporcarvi le mani, dovete procurarvi il seguente materiale: fiori di cannabis con un po' di stelo, presi da una pianta non ancora pronta per essere raccolta, ma prossima alla maturazione, e un paio di mani pulite e pronte all'azione. Potete capire che la pianta è pronta per estrarre il charas quando i semi sono maturi, ed emergono visibilmente dalla piantagione. Fate una prova: estraete un seme e controllate che il suo rivestimento sia sufficientemente scuro e resistente.

Ovviamente, questo metodo vecchia scuola funziona bene per le varietà tradizionali ed autoctone che erano usate originariamente per fare il charas, ma se state crescendo solo piante femmina al fine di raccogliere grosse cime, non ci saranno semi. In questo caso, dovreste usare piante che sono circa ad una settimana dal raccolto finale. Anche le cime mature possono essere usate, ma ci vorrà qualche sforzo in più per fare il charas.

Quando vi lavate le mani, evitate di usare saponi profumati e lozioni. Scegliete invece un detergente naturale e inodore. Con le mani pulite e il materiale a disposizione, potete iniziare a preparare il charas.

Prima di tutto, afferrate un paio di cime e strofinatele dolcemente tra le mani. Agite senza fretta, con delicatezza. Non premete troppo poiché rischiate di sprecare resina. Cercate di spremere le cime contro il palmo della mano usando il pollice, in modo da estrarre più olio. Evitate di premere con tutta la vostra forza.

Mentre fate rotolare le cime tra le mani, noterete la resina che fuoriesce. Si tratta di una sostanza incredibilmente appiccicosa, quasi come catrame. Questo è il charas. Quando siete soddisfatti della quantità di resina estratta, potete iniziare a formare palline o bastoncini di charas. Per farlo, continuate a massaggiare le cime tra i palmi delle mani, plasmando la resina fino ad ottenere la forma desiderata.

Più tempo dedicate a questo procedimento, più il risultato sarà migliore. Non abbiate fretta, guardatevi una serie tv su Netflix e lavorate con calma. Quando la vostra pallina, o bastoncino, è completa, potete fumarla immediatamente. Ricordate però di avvolgere il charas restante in una pellicola di plastica, per evitare che si asciughi troppo.

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Steven Voser
Steven Voser

Steven è un veterano del giornalismo sulla cannabis che ha approfondito ogni aspetto in questo campo. I suoi interessi risiedono in particolare nella cultura e nell’emergente scienza della cannabis, oltre che nel modo in cui si sta evolvendo il panorama della sua legalizzazione in tutto il mondo.