Quanto tempo ci vuole per coltivare una pianta di cannabis?


Quanto tempo ci vuole per coltivare una pianta di cannabis?
Max Sargent

Per coltivare cannabis occorre pazienza, ma alcune piante impiegano molto più tempo per completare il loro ciclo di vita, in base al patrimonio genetico o a specifici fattori ambientali. In questo articolo analizzeremo i parametri che influenzano la velocità di crescita della cannabis e calcoleremo i tempi di attesa dalla semina al prodotto finale.

La coltivazione della cannabis richiede un periodo di tempo relativamente lungo, anche se si tratta di una varietà a crescita rapida. Occorre far germogliare i semi, assicurarsi che attraversino il delicato stadio di plantula e poi attendere il completamento della fase vegetativa e l'inizio della fioritura. Dopodiché, bisognerà aspettare che le cime giungano a maturazione e anche dopo il raccolto il lavoro sarà tutt'altro che terminato!

Nei paragrafi successivi esamineremo le diverse fasi della coltivazione, della raccolta, dell'essiccazione e della concia della cannabis, e forniremo alcune indicazioni riguardo la durata dell'intera procedura.

Quanto tempo impiega la cannabis a maturare?

Quanto tempo ci vuole per coltivare una pianta di cannabis?

Come gli esseri umani, ogni pianta di cannabis impiega un determinato periodo di tempo per giungere a maturazione. Tale parametro è influenzato principalmente dal patrimonio genetico, ma anche i fattori ambientali possono incidere sui tempi di maturazione.

Con le piante fotoperiodiche, i coltivatori indoor possono controllare la durata della fase vegetativa (impostandola solitamente a 4–6 settimane). Dopodiché, gli esemplari completeranno la fioritura nel giro di circa 10 settimane. Quindi, a livello approssimativo, possiamo affermare che una pianta fotoperiodica coltivata indoor impiegherà circa 16 settimane per passare dalla germinazione al raccolto.

In ambienti outdoor, le piante di cannabis fotoperiodiche seguono l'andamento delle stagioni e, nell'emisfero settentrionale, saranno pronte per essere raccolte verso la fine di settembre (al più presto) o a fine ottobre (al più tardi).

Le piante autofiorenti, invece, impiegano solitamente dalle 8 alle 12 settimane per completare il loro ciclo di crescita, indipendentemente dall'ambiente indoor o outdoor in cui vengono coltivate.

I principali fattori che influenzano i tempi di crescita della cannabis

Quanto tempo ci vuole per coltivare una pianta di cannabis?

I due principali fattori che influiscono sui tempi di crescita sono il patrimonio genetico e l'ambiente di coltivazione. Esaminiamo entrambi nel dettaglio:

Patrimonio genetico

Ogni genotipo di cannabis ha un periodo di fioritura predeterminato. Alcune varietà sono molto rapide, e completano la fioritura nel giro di soli 49 giorni. Altre, come i ceppi sativa puri, possono impiegare il doppio del tempo. A livello di crescita vegetativa, la cannabis fotoperiodica rimane in fase vegetativa finché il coltivatore indoor lo ritiene necessario. Pertanto, di solito questi esemplari non sono geneticamente predisposti a completare la fase vegetativa in un determinato lasso di tempo.

D'altro canto, la cannabis autofiorente possiede un orologio biologico interno che scandisce ogni fase della crescita, dalla germinazione alla fine del suo ciclo di vita, senza possibilità di modifiche. I geni ruderalis nelle varietà di cannabis autofiorenti attivano la fioritura dopo un determinato periodo di tempo (di solito 3–4 settimane). Di conseguenza, è piuttosto facile calcolare quando un'autofiorente sarà pronta per essere raccolta, purché si abbia familiarità con quella specifica genetica.

Ambiente di coltivazione

Anche l'ambiente di coltivazione può influenzare i tempi di maturazione di una pianta di cannabis.

Ovviamente, in una coltivazione indoor è possibile controllare un maggior numero di fattori. Potrai stabilire l'inizio della fioritura, dopodiché l'esemplare impiegherà un determinato lasso di tempo per giungere a maturazione. Pertanto, se hai pianificato con cura la coltivazione, saprai fin dall'inizio quanto tempo dovrai attendere prima di poter raccogliere le cime.

Per una piantagione outdoor, invece, la situazione è leggermente diversa. Alla luce del sole, le piante seguiranno l'avvicendarsi delle stagioni e le variazioni di illuminazione. Quindi, una pianta che fiorisce nel giro di 8 settimane indoor, potrebbe esibire delle tempistiche leggermente diverse se coltivata outdoor. Per questo motivo, i tempi di maturazione approssimativi outdoor vengono indicati con il periodo dell'anno, ad esempio le ultime due settimane di settembre.

Allo stesso modo, le piante di cannabis coltivate outdoor inizieranno a fiorire in base alla variazione di luce solare. Che il seme sia germogliato a marzo, aprile o maggio, la fioritura inizierà sempre allo stesso momento.

Le 4 fasi dello sviluppo della pianta di cannabis

Ambiente di coltivazione

In linea di massima, il ciclo di vita di una pianta di cannabis può essere suddiviso in quattro fasi: germinazione, stadio di plantula, fase vegetativa e fase di fioritura.

Ciascuna di queste fasi richiede specifici accorgimenti. Prima di avventurarti nella coltivazione della cannabis, dovrai sapere come si sviluppa una pianta di cannabis e quali sono le sue esigenze. Dopo aver assimilato tali nozioni, avrai la giusta preparazione per affrontare e superare ogni fase con successo!

Germinazione

La germinazione dei semi di cannabis è una vera e propria arte. Ma a volte funziona, altre no.

Spesso è difficile prevedere quanto tempo impiegherà il seme a germogliare. Possono volerci un paio di giorni, ma a volte occorre una settimana o due. Questo processo è influenzato in larga parte dalla temperatura e dal tasso di umidità. Inoltre, la qualità del seme può determinare se la germinazione avverrà o meno e a quale velocità. I semi acquistati da seedbank affidabili hanno sempre tassi di germinazione elevati e, in condizioni adeguate, germogliano nella quasi totalità dei casi.

È possibile accelerare il processo di germinazione?

Di per sé non è possibile accelerare artificialmente il processo di germinazione, ma alcune procedure risultano più rapide rispetto ad altre.

Nello specifico, la germinazione del seme in un tovagliolo di carta o in un bicchiere d'acqua rappresenta l'opzione più veloce, soprattutto rispetto alla germinazione nel terreno, che invece può richiedere diversi giorni in più.

Stadio di plantula

Lo stadio di plantula si protrae finché la giovane piantina di cannabis sviluppa due o tre paia di foglie, senza contare i due cotiledoni iniziali.

A seconda della varietà, questa fase durerà circa una settimana e il coltivatore non potrà influenzare in alcun modo tale tempistica. Tuttavia, in questo breve periodo di tempo dovrà fare molta attenzione: le piante appena germogliate sono estremamente sensibili e possono essere facilmente danneggiate, quindi vanno trattate con la massima cura!

Fase vegetativa

La fase vegetativa è generalmente la seconda fase più lunga nella vita di una pianta di cannabis ed è molto importante. Come accennato in precedenza, nelle varietà fotoperiodiche questa fase dura fin quando lo desidera il coltivatore (indoor) o fino alla fine dell'estate (outdoor).

Chi coltiva indoor di solito lascia le piante in fase vegetativa per 4–8 settimane, in base alle circostanze. Ad esempio, i coltivatori che adottano tecniche di training ad alto stress lasciano gli esemplari in fase vegetativa per un periodo prolungato, in modo da agevolarne la ripresa. Analogamente, in caso di problemi durante la germinazione o lo stadio di plantula, può essere utile prolungare la fase vegetativa per favorire la guarigione delle piante.

Anche l'ampiezza dell'area di coltivazione può influire sulla durata della fase vegetativa. Bisogna infatti tenere presente che le piante con una fase vegetativa di 8 settimane raggiungeranno dimensioni più grandi rispetto agli esemplari che completano tale fase in 4 settimane.

Nelle piante autofiorenti, la fase vegetativa durerà sempre 3–4 settimane, indipendentemente dai fattori ambientali e dagli interventi del coltivatore. Per questo motivo, è sconsigliabile sottoporre gli esemplari autofiorenti a tecniche particolarmente stressanti.

Fase di fioritura

Quanto dura la fase di fioritura della cannabis? Questa è una domanda cruciale per qualsiasi coltivatore, ma non esiste una risposta univoca.

La fase di fioritura varia ampiamente a seconda della genetica. In alcune piante indica fotoperiodiche, la fioritura dura meno di due mesi (appena 7 settimane), mentre certi esemplari fotoperiodici sativa possono fiorire per oltre tre mesi (12–15 settimane)! In media, il periodo di fioritura delle varietà ibride moderne si aggira tra le 9 e le 10 settimane.

Fase di pre-fioritura

Dopo aver completato la fase vegetativa, le piante di cannabis attraversano un breve periodo di “pre-fioritura”. A questo punto, avranno già sviluppato alcuni fiori e potrebbero impiegare gran parte del tempo a crescere in altezza, prima di concentrare le energie nella produzione di cime. Capirai che la pre-fioritura è iniziata quando sugli internodi degli esemplari femmina appariranno i primi pistilli. Da questi pistilli sbocceranno i fiori ricchi di cannabinoidi.

La pre-fioritura dura da 1 a 2 settimane. In questo periodo di tempo, le piante possono raddoppiare di volume. Successivamente, la crescita verso l'alto e verso l'esterno rallenterà e le energie saranno focalizzate sulla produzione dei fiori.

Fase di fioritura intermedia

La fase di fioritura intermedia comprende la maggior parte del periodo di fioritura. Dopo la comparsa delle prime cime, la pianta resterà in “fase di fioritura intermedia” fino a circa l'ultima settimana del suo ciclo di vita. In questa fase, le cime cresceranno e inizieranno a produrre tricomi, mentre il colore dei pistilli passerà da bianco a rosso.

In base alla varietà, la fase di fioritura intermedia può durare da un minimo di 5–6 settimane fino ad un massimo di 12.

Fase di fioritura finale

Questa è l'ultima fase della vita di una pianta prima del raccolto. A questo punto, le cime saranno quasi mature, l'esemplare avrà interrotto la sua crescita ed il coltivatore starà pazientemente aspettando che i tricomi assumano un colore lattiginoso.

Durante questo lasso di tempo, alcuni coltivatori scelgono di eseguire il lavaggio delle radici con acqua a pH bilanciato, nella speranza di rimuovere il concime dal terreno ed indurre la pianta ad attingere alle sue riserve. Secondo alcune teorie, questa procedura rende il prodotto finale più gustoso e vellutato.

Quanto può durare al massimo la fase di fioritura nelle autofiorenti?

Nelle piante autofiorenti, la fase di fioritura dura mediamente 4–7 settimane, indipendentemente dal fatto che siano coltivate indoor o outdoor.

Questa fase può durare al massimo 8 settimane, ma ciò si verifica raramente.

Non è ancora finita! Raccolta, essiccazione e concia

Fase di fioritura

Ce l'hai fatta: hai coltivato con successo la tua cannabis dalla semina fino al raccolto. È il momento di riscuotere la tanto attesa ricompensa... ma non subito!

Prima di poter fumare le cime, dovrai raccoglierle, essiccarle e conciarle. Purtroppo, queste operazioni richiederanno qualche settimana in più. Ma, una volta completate, forniranno una deliziosa scorta di cannabis di prima qualità.

Raccolto

Il raccolto consiste nel tagliare le cime delle piante e rimuovere le foglioline resinose. Questa procedura può essere eseguita “ad umido” (ovvero prima che le cime vengano essiccate) oppure “a secco”, ovvero prima della concia.

A seconda del livello di efficienza del coltivatore e della quantità di cannabis coltivata, questo processo può richiedere un lasso di tempo variabile. Di solito, per una piccola piantagione ad uso domestico, occorre solo qualche ora.

Essiccazione

Per quanto tempo bisogna lasciare la cannabis appesa ad asciugare? L'essiccazione delle cime richiede in media dai 5 ai 10 giorni. I fiori non dovranno diventare eccessivamente asciutti, per non comprometterne l'aroma ed il sapore. Tuttavia, sarà essenziale estrarre dalle cime gran parte dell'umidità. Capirai che l'essiccazione è completa quando gli steli delle cime sottoposti a pressione si spezzano, anziché piegarsi.

A questo punto, le cime sono tecnicamente pronte per essere fumate. Ad ogni modo, se hai ancora un po' di pazienza, puoi rendere la tua cannabis ancora più saporita e gustosa sottoponendola alla concia.

Concia

Il processo di concia finisce per estrarre tutta l'umidità residua dalle cime, senza però renderle eccessivamente friabili o secche. Inoltre, contribuisce a migliorarne il profilo aromatico. In pratica, una concia correttamente eseguita permette di ottenere cime di alta qualità.

La concia dovrebbe durare un minimo di due settimane, ma può richiederne fino a sei. Questa operazione consiste nel sistemare le cime all'interno di barattoli a chiusura ermetica, che dovranno essere aperti una o due volte al giorno per disperdere l'umidità e far entrare aria fresca.

Coltivare cannabis: Il segreto è la pazienza

Concia

Come avrai notato, il processo di coltivazione della cannabis richiede tempo. Una pianta autofiorente a crescita rapida potrebbe passare dalla germinazione alla concia in circa 10 settimane, mentre una sativa potrebbe impiegarne più di 20, ovvero quasi 6 mesi. Comunque, se il risultato finale è abbondante e delizioso, ne sarà valsa sicuramente la pena.

Prima di iniziare a coltivare, è importante che tu tenga in considerazione tutti questi fattori, poiché dovrai sapere quanto tempo impiegherai a coltivare le piante e quanta pazienza ti servirà. Se vuoi raccogliere cime in tempi brevi, puoi scegliere un'autofiorente a crescita rapida. Se invece hai più tempo a disposizione, cerca i migliori semi di cannabis in commercio!

Max Sargent
Max Sargent

Max si è ormai specializzato da diversi anni nella scrittura di articoli su cannabis e sostanze psichedeliche. Con la forte convinzione che un atteggiamento aperto ed onesto nei confronti delle droghe e della politica antidroga possa migliorare la vita di molti, cerca di offrire opinioni approfondite e razionali sull'argomento.