Cosa è l'effetto Entourage?


Cosa è l'effetto Entourage?
Luke Sumpter

L'effetto entourage ha ricevuto molte attenzioni nell'ultimo decennio. Scoprite gli effetti unici di questo fenomeno indotto dai vari composti della cannabis.

La pianta di cannabis contiene almeno 400 composti ed oltre 110 cannabinoidi ufficialmente riconosciuti. Studi e testimonianze suggeriscono che l'interazione tra queste sostanze e il nostro sistema endocannabinoide produca effetti sinergici, fenomeno chiamato "effetto entourage".

Grazie a tale sinergia, l'efficacia nel trattare i problemi di salute risulta maggiore quando questi composti agiscono insieme rispetto a quando lo fanno separatamente e nella loro forma isolata.

Ad esempio, THCCBD agiscono meglio quando vengono somministrati insieme e non separatamente, offrendo benefici superiori a quelli della somma delle loro parti. Ma non dobbiamo limitarci a questi due cannabinoidi, poiché le interazioni coinvolgono spesso più di due composti che vanno ben oltre i soli cannabinoidi.

QUINDI COME FUNZIONA L'EFFETTO ENTOURAGE?

QUINDI COME FUNZIONA L'EFFETTO ENTOURAGE?

Il THC fu sintetizzato per la prima volta da Raphael Mechoulam nel 1964, presso l'Università ebraica di Gerusalemme. Ciò portò alla scoperta del sistema endocannabinoide presente all'interno del nostro corpo, composto principalmente da:

  • recettori dei cannabinoidi
  • endocannabinoidi
  • enzimi metabolici

I cannabinoidi delle piante di cannabis, anche chiamati fitocannabinoidi, imitano i cannabinoidi prodotti all'interno del nostro organismo, chiamati endocannabinoidi. I fitocannabinoidi di origine vegetale come THC, CBD e CBN si legano ai recettori di cannabinoidi del nostro corpo, come i CB1 e i CB2.

Una volta che questi recettori sono "sbloccati", inviano un messaggio chimico che spinge il corpo a svolgere diverse funzioni, come quella di mantenere l'omeostasi dell'organismo. Gli enzimi metabolici metabolizzano i cannabinoidi, regolando il sistema endocannabinoide. Quindi, dov'è che entra in gioco l'effetto entourage?

Su internet circola un famoso video di una giornalista che si reca in ospedale per farsi iniettare THC puro con il fine di confrontare i suoi effetti con una seconda miscela di THC mescolato con altri cannabinoidi.

Dopo la somministrazione di THC puro, la giornalista iniziò ad avvertire sensazioni molto sgradevoli, ma dopo quella di THC mescolato con altri cannabinoidi le sensazioni risultarono molto più piacevoli. Nel video si può vedere come ride e si sente più sollevata. Questo è a grandi linee l'effetto entourage.

In un video, il Dott. Ethan Russo ci spiega come il THC e il CBD agiscono insieme completandosi a vicenda. Il THC si lega ai siti ortosterici dei recettori di cannabinoidi, mentre il CBD si lega ai siti allosterici. Quando il CBD agisce su un sito allosterico cambia il modo in cui il THC e gli endocannabinoidi interagiscono con i nostri recettori di cannabinoidi.

Basandoci su questa teoria secondo cui il CBD interferirebbe sugli effetti del THC, è ormai riconosciuta dagli scienziati, come Raphael Mechoulam, la capacità del CBD di ridurre gli effetti negativi di una quantità eccessiva di THC, compresi il battito cardiaco accelerato e i sentimenti di ansia. Secondo altri studi, il THC migliora a sua volta i benefici terapeutici del CBD.

Secondo il Dott. Ethan Russo, anche i terpeni modificano ulteriormente il funzionamento del nostro sistema endocannabinoide, il che aumenterebbe le potenzialità dell'effetto entourage.

I terpeni sono i responsabili dei deliziosi aromi e sapori della cannabis, ma hanno anche molti effetti terapeutici. La cannabis contiene terpeni come mircene, pinene, limonene, cariofillene, linalolo, terpinolene, umulene, pulegone e molti altri ancora.

SONO NECESSARIE ULTERIORI RICERCHE SULL'EFFETTO ENTOURAGE

SONO NECESSARIE ULTERIORI RICERCHE SULL'EFFETTO ENTOURAGE

Sono necessari ulteriori studi per individuare le esatte sinergie tra sistema endocannabinoide, fitocannabinoidi e i diversi terpeni. Nonostante ciò, testimonianze e prove scientifiche suggeriscono che queste sinergie abbiano importanti proprietà terapeutiche.

Oggi, le case farmaceutiche stanno producendo cannabinoidi sintetici e farmaci derivati dalla cannabis per scopi clinici e di ricerca. Marinol e Cesamet sono due farmaci a base di cannabinoidi sintetici che imitano la struttura del THC.

Epidolex è un farmaco a base di CBD estratto dalla cannabis usato per trattare dall'epilessia alle sindromi di Dravet e di Lennox-Gastaut. Il Sativex è un'altra medicina prodotta dalla cannabis contenente sia THC che CBD.

Tuttavia, da quando si è dimostrato che le interazioni tra i diversi cannabinoidi e terpeni possono generare effetti unici, i farmaci a base di cannabis oggi prodotti potrebbero essere fin troppo approssimativi per trattare i diversi problemi di salute. Tuttavia, ci sono due parti da considerare.

La ricerca scientifica richiede dosaggi rigorosamente controllati che possano essere riprodotti con estrema precisione, insieme ad un grande campione di partecipanti su cui determinare l'esatto funzionamento di questi composti somministrati in ambienti controllati.

Poiché ogni varietà di cannabis ed ogni singolo esemplare della stessa genetica possono sviluppare profili chimici unici, riprodurre in una dose l'esatta quantità di cannabinoidi e terpeni diventa praticamente impossibile al momento di somministrare direttamente una infiorescenza essiccata di marijuana. Ecco perché la ricerca sulla cannabis usa soprattutto i composti isolati.

Inoltre, nonostante la ricerca continui ad avanzare in questo campo, non vengono menzionate le prove aneddotiche di come la cannabis, come pianta, viene percepita da noi umani, trascurando le potenzialità dell'effetto entourage.

CONCLUSIONE

Ora sappiamo che le piante di cannabis contengono oltre 400 sostanze chimiche che inducono diversi effetti, non solo nella loro forma isolata, ma anche in concomitanza con gli altri composti. Malgrado ciò, la ricerca sull'effetto entourage è ancora agli inizi.

Ci auguriamo che la nostra società possa continuare a sostenere gli scienziati al fine di approfondire le interazioni tra cannabinoidi, terpeni e sistema endocannabinoide. Ciò ci aiuterà a progredire nella scienza applicata alla medicina per un futuro sempre più luminoso.

Luke Sumpter
Luke Sumpter

Negli ultimi sette anni, Luke ha lavorato come giornalista nel settore della cannabis e come ricercatore nell’ambito della salute. In questo periodo ha sviluppato un’approfondita conoscenza dei risultati scientifici sul sistema endocannabinoide, della fitochimica della cannabis e delle tecniche di coltivazione.