Concentrati di Cannabis: Estrazione Con e Senza Solventi


Concentrati di Cannabis: Estrazione Con e Senza Solventi
Luke Sholl

Se avete iniziato ad esplorare il vasto universo dei concentrati di cannabis, vi sarà capitato di sentire le definizioni "con solventi" e "senza solventi". Per aiutarvi a comprendere la differenza, vi presentiamo un elenco dei vari concentrati di cannabis, e delle procedure per realizzarli.

Il dabbing sta diventando una tecnica sempre più popolare. Se avete già iniziato ad esplorare il vasto universo dei concentrati di cannabis, probabilmente vi sarà capitato di imbattervi nelle diciture "con solventi" e "senza solventi". Per aiutarvi a comprendere meglio la differenza tra i due tipi di estrazione, vi offriamo qualche informazione sui concentrati di cannabis, e sulle procedure per realizzarli.

Come si può intuire dal nome, i concentrati di cannabis vengono ottenuti concentrando le sostanze presenti nella pianta, in modo da creare un prodotto finale potente che può essere fumato, vaporizzato, o usato per preparare alimenti. Dopo aver capito come si realizzano gli estratti di cannabis, sarà più facile comprendere perché alcuni concentrati vengono prodotti utilizzando dei solventi, mentre altri no.

Esistono moltissimi estratti di cannabis differenti, venduti con vari nomi come hashish, BHO, budder, wax, shatter, ed altri. Queste definizioni indicano soprattutto la consistenza del concentrato stesso. La procedura per ottenere il concentrato può variare, ma il concetto di base è sempre lo stesso: separare i tricomi dal resto della pianta. Come forse saprete, i tricomi contengono i cannabinoidi e i terpeni responsabili dei vari effetti della cannabis.

CHE DIFFERENZA C'È TRA GLI ESTRATTI CON SOLVENTI E GLI ESTRATTI SENZA SOLVENTI?

La differenza tra estratti di cannabis con solventi ed estratti senza solventi è molto semplice. Nei concentrati con solventi vengono utilizzati dei solventi (come butano o alcol) per separare i tricomi dalla pianta di cannabis. Negli estratti senza solventi, queste sostanze non vengono impiegate.

I PIÙ CELEBRI ESTRATTI SENZA SOLVENTI

I più celebri estratti senza solventi

HASHISH E CHARAS

Hashish e charas sono due degli estratti di cannabis più antichi. Si stima che l'hashish abbia avuto origine nell'area del Medio Oriente. Il charas, invece, è il nome usato per descrivere l'hashish estratto a mano nelle regioni di India e Nepal. Sia l'hashish che il charas sono estratti senza solventi, ma per realizzarli occorre separare i tricomi dalla pianta di cannabis.

L'hashish si ottiene tramite una procedura chiamata setacciatura a secco. Le cime di cannabis essiccate devono passare attraverso un setaccio per creare il kief, una polvere sottile molto ricca di tricomi. Questa polvere viene poi riscaldata e compressa in blocchi rettangolari, di colore marrone, nero e persino rossiccio.

Il charas, invece, viene estratto facendo rotolare le cime di cannabis fresche tra i palmi delle mani. Con questo movimento si ricava della resina scura, da compattare in palline o bastoncini che possono essere successivamente fumati.

ROSIN

Il rosin è un altro tipo di estratto senza solventi. Il rosin si ottiene pressando le cime di cannabis (essiccate per il rosin tradizionale, e fresche per il rosin "live") in una piastra calda.

Con il calore e la pressione si ottiene un olio vischioso e dorato, simile alla linfa degli alberi. Questa sostanza è composta dagli oli essenziali dei tricomi nella pianta di cannabis. Il rosin live è molto apprezzato per i suoi aromi e sapori corposi ed intensi.

I PIÙ CELEBRI CONCENTRATI CON SOLVENTI

ICE WATER HASH

L'ice water hash, chiamato anche bubble hash, è un metodo semplice per ottenere l'hashish, usando semplicemente il ghiaccio e l'acqua come solventi. Alcune persone lo classificano come concentrato senza solventi. Ma l'ice water hash prevede l'impiego di acqua per separare i tricomi, pertanto noi lo consideriamo un estratto con solventi.

Le cime di cannabis vengono innanzitutto congelate, per rendere i tricomi più friabili. Poi, i fiori vanno inseriti nelle "bubble bags" (sacchetti di plastica con setacci di varie grandezze, adatti a secchi da 3–18 litri). Si versano poi acqua e ghiaccio nei sacchetti, agitandoli per separare i tricomi, che verranno quindi filtrati attraverso le maglie dei vari setacci. Ogni sacchetto produrrà vari tipi di hashish. Il setaccio con la trama più sottile produrrà il concentrato più puro.

BHO (BUTANE HASH OIL)

Il BHO è un estratto molto popolare. Come si può intuire dal nome, il BHO viene realizzato usando il butano liquido come solvente. Anche in questo caso la cannabis viene prima congelata, quindi immersa nel butano. Il composto viene poi purificato usando il calore, che fa evaporare il butano. Il prodotto finale è un olio di hashish dorato.

Nota: Molte persone estraggono il BHO in casa. Tuttavia, questa procedura può essere pericolosa, poiché il butano è estremamente infiammabile. Se non si agisce in un ambiente sicuro e controllato, i fumi di BHO possono incendiarsi e causare un'esplosione. Se volete estrarre da soli il BHO, scegliete un luogo ben ventilato e privo di fiamme libere. Inoltre, quando realizzate da soli i vostri estratti, usate esclusivamente solventi di alta qualità, come butano, etanolo, o alcol isopropilico.

Il BHO è conosciuto con molti altri nomi, come shatter, budder, wax e crumble. Queste definizioni indicano principalmente la consistenza del prodotto finale, che può variare in base al modo in cui viene purificata la sostanza.
Ad esempio, se il BHO viene agitato durante il processo di purificazione, tende a diventare più cremoso, e viene quindi venduto come budder, wax, o crumble. Lo shatter, invece, si sgretola molto facilmente, e viene ottenuto agitando il composto il meno possibile.

Il live resin, da non confondere con il rosin, è un altro tipo di BHO. A differenza del normale BHO, però, il live resin viene ricavato da cime di cannabis fresche congelate. Utilizzando cime fresche si conservano tutti i sapori e gli aromi della pianta, e si ottiene un prodotto finale molto pregiato.

PHO (PROPANE HASH OIL)

Meno popolare del BHO, il PHO viene realizzato usando propano liquido anziché butano. Il propano estrae i cannabinoidi in proporzioni differenti, ed ha anche un punto di ebollizione più basso. Può quindi essere eliminato a temperature più basse, mantenendo intatti i terpeni della cannabis e producendo un hashish più aromatico e intenso. Proprio come il BHO, il PHO è disponibile in varie consistenze.

TERP SAUCE

La terp sauce, chiamata anche HTFSE (high terpene full spectrum extract), è un estratto molto ricco di terpeni. Questo tipo di olio viene spesso ottenuto usando butano o propano come solventi, ma il suo processo di purificazione è molto più lento.

Si utilizzano temperature più basse, e l'intera procedura viene eseguita sottovuoto, per garantire una purificazione completa, senza danneggiare i terpeni volatili e i cannabinoidi nell'olio. Questa estrazione lenta produce una parziale cristallizzazione dell'olio. Il prodotto finale è denso e zuccherino, con una consistenza simile al miele cristallizzato.

QUICK WASH ETHANOL/ESTRATTI CON ALCOL ISOPROPILICO

Chiamati anche QWISO o QWETO, questi concentrati prevedono l'impiego dell'alcool come solvente, al posto del butano. Si esegue un lavaggio rapido versando l'alcol sulle cime di cannabis (in genere congelate), per separare ed estrarre i tricomi.

La procedura è molto veloce, per evitare di estrarre anche la clorofilla della pianta (ecco perché si definisce quick wash). Come nel BHO, il liquido ottenuto viene poi purificato lentamente, per produrre un olio simile allo shatter. Se la cannabis resta immersa nell'alcol troppo a lungo, il prodotto finale sarà di colore più scuro, simile al wax.

OLIO CO₂

Come suggerisce il nome, l'olio CO₂ si ottiene usando l'anidride carbonica come solvente. Si tratta di un olio molto pregiato, perché l'estrazione con CO₂ richiede un'attrezzatura sofisticata.

La procedura per realizzare l'olio CO₂ è molto simile a quella del BHO. Le cime di cannabis congelate vengono inserite in un serbatoio, in cui viene poi aggiunta anidride carbonica in condizione subcritica (a temperature talmente basse da renderla liquida). L'olio viene mantenuto a queste basse temperature per tutta la durata del processo, in modo da proteggere cannabinoidi e terpeni. Una volta purificato, l'olio CO₂ assume un colore dorato, offre un elevato grado di potenza ed un sapore corposo.

Alcuni oli CO₂, tuttavia, possono perdere preziosi terpeni se esposti ad alte temperature. È il caso dell'estrazione con CO₂ supercritica, in cui si utilizzano temperature e pressioni più elevate per estrarre i principi attivi della cannabis. Questo processo danneggia una maggior quantità di terpeni rispetto all'estrazione subcritica. Tuttavia, l'estrazione supercritica impiega meno tempo e può estrarre molecole più grandi, come acidi grassi omega 3 e omega 6.

QUALI SONO I MIGLIORI: GLI ESTRATTI DI CANNABIS CON SOLVENTI O QUELLI SENZA SOLVENTI?

La scelta di assumere estratti di cannabis con o senza solventi, tramite dabbing o per via orale, dipende esclusivamente dalle vostre preferenze personali. Se desiderate un prodotto puro, potete scegliere gli estratti senza solventi.

Tuttavia, gli estratti con solventi di alta qualità, adeguatamente purificati, offrono un'esperienza unica, apprezzata da molti fan della cannabis. La scelta dipende quindi dai vostri gusti, e dalla reperibilità dei vari prodotti nella vostra zona.

Luke Sholl
Luke Sholl

Affascinato dal potenziale della natura per il nostro benessere, Luke ha trascorso più di un decennio scrivendo articoli sulla cannabis e sulla sua vasta selezione di cannabinoidi. Quando crea, ricerca e scrive contenuti per Cannaconnection e per altre pubblicazioni del settore, Luke usa le sue forti competenze nelle tecniche SEO e la sua diligenza nella ricerca per offrire a migliaia di lettori dei contenuti fondati su fatti reali.